Mentre nell’Europa occidentale, agli inizi del ‘900, le donne faticano a farsi strada e ad ottenere riconoscimenti in campo artistico, in Russia, dopo la Rivoluzione d’ottobre, alle artiste delle avanguardie viene riconosciuto un ruolo di primo piano nella pittura e nel design.

Nataljia Goncarova nasce a Negaevo nel 1881, nella provincia di Tula. Suo padre è un architetto e proviene dalla famiglia della moglie del famoso poeta Alexandr Pushkin. Passa tutta l’infanzia nelle tenute di famiglia. Nel 1898 frequenta la scuola di Pittura, Scultura e Architettura di Mosca, dove conosce il pittore Larionov, che diventerà suo compagno. Mikhail Larionov la indirizza verso la pittura, nonostante Natalia sia orientata verso la scultura. I due artisti hanno un lunghissimo sodalizio umano e artistico, che durerà ben 60 anni. Fanno parte del gruppo “Il vello d’oro”, formato dai pittori dell’avanguardia artistica russa.


Inizialmente i temi principali dei suoi quadri sono vie, vecchie case di legno e parchi.
Nel 1916 si reca a Parigi, per partecipare ad una mostra e si appassiona allo stile degli impressionisti e dei fauves. Tra il 1907 e il 1913 contribuisce alla realizzazione di un’esposizione a Mosca, cui aderiscono anche artisti parigini. Viene denominata “l’amazzone dell’avanguardia russa”.

Successivamente si appassiona alla pittura sacra, soprattutto all’arte delle icone, ma questo dura poco, perché viene attratta dal futurismo e sperimenta nuove tecniche. Nel 1914 si trasferisce definitivamente a Parigi, esponendo le sue opere in varie mostre. Ottiene nel frattempo l’interesse di alcuni espositori tedeschi. Inizia la collaborazione con l’impresario Djagilev, per il quale disegna costumi e scenografie per i Balletti Russi. Alla decorazione teatrale e all’illustrazione di libri dedica l’ultima parte della sua vita. Goncharova e Larionov fanno le scene per numerosi spettacoli, tra cui la memorabile opera-balletto “Gallo d’oro” di N. Rimskij-Korsakov. Il primo spettacolo è dato all’Opera di Parigi il 21 maggio del 1914. Tutti i critici teatrali scrivono di essere colpiti dall’immagine fantastica sul palcoscenico: “le scene coloratissime, che veniva il desiderio di guardare bene ogni oggetto e ogni dettaglio“.



Un altro aspetto poco conosciuto di Goncharova è la sua collaborazione con le famose case di moda di Coco Shanel e di Myrbor-Robe. Fa anche bozzetti di vestiti per le riviste “Vogue” e “Vanity Fair”. Le sue opere giungono anche in Giappone e negli USA. Nel 1916 la troviamo in Spagna e nel 1917 è a Firenze e poi a Venezia. Muore a Parigi nel 1962.







Font:
museothyssen.org
mujerespintoras.com
museodelparado.es
historia-arte.com
investigart.com
wikipedia.org
wikiart.org
infobae.com
NMWA.org
ultrainquieta.com
enciclopediadelledonne.it